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PON FSE per le scuole statali sulle competenze di base

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Tags: scuolabandofinanziamentocorsi di formazionedidattica
 Il PON per la scuola 2014-2020 stanzia un investimento (830 milioni) nel sapere, per garantire pari opportunità, ridurre la dispersione scolastica e le disuguaglianze tra territori e offrire a ragazze e ragazzi nuove esperienze, competenze e opportunità. Il PON prevede 10 tipologie di interventi, tra cui l’azione per il Potenziamento competenze di base.
Nell’ambito di tale linea nasce l’avviso FSE per il “Potenziamento competenze di base in chiave innovativa, a supporto dell­’offerta formativa”, che finanzia progetti fino a 45.000 euro (per le scuole di I e II ciclo) e fino a 20.000 euro per l'infanzia.

L’azione si concentrerà sull'Italiano (anche in modaità rivolta specificamente a studenti stranieri), la lingua straniera, le scienze e la matematica grazie a modalità didattiche innovative, sia per alunni della scuola dell’infanzia sia per studenti del primo e del secondo ciclo d’istruzione.
Entrando nel merito dell’avviso possiamo individuare chi è l’attore principale per la realizzazione di questo progetto, la scuola. Tuttavia può avvalersi di partenariati e collaborazioni con amministrazioni centrali e locali, associazioni, fondazioni, enti del terzo settore, università, centri di ricerca, operatori qualificati e reti già presenti a livello locale.
Secondo aspetto di fondamentale importanza sono le proposte progettuali. Le proposte progettuali devono rispondere a determinate caratteristiche:
·        Approccio innovativo: superare la dimensione frontale della formazione e promuovere una didattica attiva.
·        Rispondere ai bisogni: individuare le criticità e di conseguenza rispondere ai fabbisogni reali delle studentesse e agli studenti con maggiori difficoltà di apprendimento e/o provenienti da contesti caratterizzati da disagio socioculturale.
·        Contenuti: i moduli formativi devono attenersi alle indicazioni dell’avviso.                     
·        Programmazione dell’attività: le attività vanno programmate in orario non coincidente con le attività curricolari e progettate in sinergia con le stesse, a supporto dell’apprendimento curricolare.
Infine vediamo come vengono selezionati i progetti. Un’apposita commissione attribuirà un punteggio (fino a 100 punti per progetto) per stilare le graduatorie, distinte per Regioni di appartenenza e per cicli di istruzione. Gli ambiti di valutazione sono tre:
1.       Caratteristiche di contesto (punteggio attribuito in via automatica dal sistema informativo, max 40 punti) - il criterio va intes in relazione al livello di disagio negli apprendimenti sulla base dei dati delle rilevazioni integrative condotte dall’INVALSI (punteggio massimo 13), allo status socio-economico delle famiglie di origine, rilevato dall’INVALSI (p.m. 9), al tasso di abbandono registrato nella scuola proponente nel corso dell’anno scolastico (p.m. 9) e al tasso di deprivazione territoriale rilevato dall’ISTAT (p.m 9).
2.       Qualità del progetto (max 40 punti), in termini di: Coerenza con l’offerta formativa già in essere e capacità di integrazione con altri progetti della scuola, innovatività e qualità pedagogica (strumenti, impatti, nell’ottica della promozione di una didattica attiva e laboratoriale e della collaborazione tra i diversi attori della comunità educante), inclusività, determinata dal grado di apertura verso i soggetti svantaggiati, valutabilità, intesa come capacità della proposta progettuale di stimolare la riflessione pedagogica e di misurare il progresso effettivo nell’acquisizione delle competenze, scalabilità e replicabilità nel tempo e sul territorio. Punteggio max. attribuibile 40 punti.
3.       Valore di Comunità (max 20 punti), valutato in relazione al grado di coinvolgimento di studenti e genitori nella definizione del progetto e capacità di coinvolgimento del territorio (partenariati e collaborazioni con istituzioni pubbliche e privati e del terzo settore). Punteggio max. attribuibile 20 punti.

Terminato l’esame delle proposte progettuali pervenute, la Commissione giudicatrice procederà a redigere graduatorie in ordine decrescente di punteggio, tali graduatorie avranno una validità di due anni. Verranno finanziate, fino a esaurimento fondi, le proposte progettuali che, sulla base delle suddette graduatorie, ottengono un punteggio complessivo minimo di 40 punti e di almeno 15 punti con specifico riferimento al criterio “Qualità del progetto”.



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